Il giornalista Andrew Curry, in viaggio tra Liguria e Piemonte con la moglie intollerante al glutine, ha recensito con entusiasmo gli sforzi dei ristoratori italiani. E non solo
Pasta, pizza e pane. Non ci sono Destiny’s Child, Boniperti-Charles-Sívori o sorelle Occhi di gatto che tengano, in Italia il terzetto per eccellenza è rigorosamente quello a base di carboidrati. E glutine, avrebbe precisato il giornalista del New York Times Andrew Curry alla vigilia della sua vacanza nel nostro Paese. “Mia moglie è intollerante al glutine e non ha mai mangiato grano negli ultimi tre anni. Così, di primo acchito, il mio progetto di una vacanza in Italia sembrava sfiorare la follia. Mentre io sono un grande fan del cibo italiano, per Jen una settimana e mezza di pasta, pizza e pane – la “santissima trinità” della tavola italiana – suonava come un incubo”.
Iniziava così, tra drammi ed esitazioni, il reportage che Mister Curry stava redigendo dei suoi dieci giorni trascorsi tra Liguria e Piemonte. Il finale della sua avventura vacanziero-matrimoniale, però, non si è avvicinato nemmeno un po’ al tragico epilogo che suggerivano le premesse: al contrario, la sua favola tricolore si è conclusa con un inaspettato “… e vissero per sempre felici e gluten-free”. Il giornalista ha voluto inoltre sottolineare come l’atteggiamento dei ristoratori davanti alle loro richieste sia stato sempre serissimo e molto positivo.